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Crociera: Mi-ami o no?

Continua il trend negativo del crocierismo a Messina nonostante le buone notizie provenienti dal Seatrade di Miami.

23/03/2015 - Anche quest’anno l’Autorità Portuale di Messina e Milazzo è presente al Seatrade di Miami, principale fiera del crocierismo internazionale, per incontrare le più importanti compagnie crocieristiche mondiali e promuovere il porto peloritano insieme a quello di Milazzo. Le notizie che arrivano dalla Florida sono positive, come lo erano lo scorso anno, ma siamo davvero sicuri che la promozione dei due porti e dei territori circostanti abbia portato i risultati sperati?
Da qualche anno a questa parte stiamo assistendo ad una forte diminuzione degli scali crocieristici in città. Sembrano ben lontani, infatti, quei giorni nei quali le banchine dello scalo peloritano erano affollate anche da 4 o 5 navi da crociera in contemporanea che riversavano in città e in provincia decine e decine di passeggeri desiderosi di scoprire le tante bellezze del territorio.
Tanti sono i fattori che hanno portato a questi segnali negativi, per esempio la crisi economica del vecchio continente e la forte crescita dei mercati orientali che hanno favorito la migrazione di numerose navi lontano dal Mediterraneo verso altre aree geografiche più remunerative per le compagnie crocieristiche.
A questi fattori vanno aggiunti anche la chiusura di alcune piccole compagnie in passato molto presenti a Messina (per esempio Taaj Croisieres, Classic International Cruises, Hansa Kreuzfahrten, Ambiente Kreuzfahrten ed Iberocruceros), la decisione di Louis Cruises (ora Celestyal Cruises) di concentrare la sua attività lungo le coste del Mar Egeo e la concorrenza di altri porti vicini a quello di Messina che negli ultimi anni hanno aumentato l’impegno per migliorare l’accoglienza ai crocieristi e le infrastrutture.
Questa crisi del crocierismo messinese è stata illustrata negli ultimi tempi da numerosi articoli su siti web e quotidiani locali, soffermandosi prettamente ai principali comunicati stampa, abbiamo così deciso di realizzare un’attenta analisi della situazione per meglio comprendere cosa aspettarci, sia in positivo che in negativo, per il 2016.
La principale notizia positiva per il 2016 è sicuramente il ritorno di Carnival nel Mediterraneo e nel porto di Messina con 9 scali della nuova ammiraglia “Carnival Vista”. L’ultima stagione mediterranea della compagnia dai fumaioli rosso/blu risale al 2013, quando le navi “Carnival Sunshine” e “Carnival Legend” approdarono in città per ben 21 volte.
Presenza confermata anche per la Celebrity Cruises che porterà in riva allo Stretto 4 navi, “Celebrity Constellation”, “Celebrity Equinox”, “Celebrity Silhouette” e “Celebrity Reflection” per un totale di 14 scali.
Sempre presente la oramai fidelizzata Msc Crociere, che porterà a Messina “Msc Poesia”, “Msc Armonia” ed “Msc Magnifica” per un totale di 45 scali distribuiti per buona parte dell’anno. Unica pecca la sostituzione degli scali settimanali di una nave di classe Fantasia (capacità 3.274 passeggeri) con una di classe Musica (capacità 2.550 passeggeri), situazione che porterà una ulteriore diminuzione del numero di crocieristi sbarcati nel porto peloritano.
Rinnovato interesse verso il porto di Messina anche da parte di Princess Cruises, che scalerà al cospetto della Madonnina per 9 volte con le navi “Royal Princess”, “Emerald Princess” e “Pacific Princess”.
Norwegian Cruise Line aumenta la sua presenza a Messina nel periodo invernale con la “Norwegian Epic”, che nel corso dell’inverno 2016/17 scalerà a Messina 8 volte. Certamente nulla a che vedere con le stagioni estive 2006 e 2007 che videro la “Norwegian Jewel” approdare ogni settimana rispettivamente per 16 e 10 volte.
Tra le compagnie di lusso confermati gli scali della Windstar Cruises, che farà tappa in città per 14 volte con il veliero “Wind Surf” e le navi “Star Pride”, “Star Legend” e “Star Breeze”.
Buone notizie dovrebbero inoltre arrivare dalla programmazione 2016 di Thomson Cruises che verrà pubblicata in Aprile. Già nel 2015 la compagnia britannica toccherà il porto di Messina per 12 volte con le navi “Thomson Celebration” e “Thomson Majesty”.
Arriviamo alle dolenti note...
L’italiana Costa Crociere continua a snobbare il porto di Messina, dai 34 scali delle sue navi nel 2011, si passa all’unico scalo di “Costa Deliziosa” nel 2016. Le colleghe di flotta preferiscono ormeggiare a Catania e Reggio Calabria, quest’ultima senza dubbio di grande fascino ma notevolmente inadeguata sotto il profilo delle strutture portuali.
Royal Caribbean approderà a Messina con la “Jewel of the Seas” e la “Rhapsody of the Seas” aumentando gli scali rispetto ai 2 del 2015, ma sicuramente con una presenza in tono minore rispetto alle estati 2012 e 2013 quando la grande “Navigator of the Seas” faceva tappa ogni lunedì per ben 26 e 29 volte regalando al porto peloritano anche lo status di homeport, permettendo cioè l’imbarco e lo sbarco dei passeggeri per una settimana di crociera direttamente dal porto siciliano.
Tra le grandi compagnie diminuisce la presenza a Messina anche di Holland America Line. Nel 2008 furono ben 16 gli scali in città, mentre nel 2016 solo la “Prinsendam” scalerà per 1 sola volta. Navi grandi e capaci di ospitare oltre 2.100 passeggeri, come “Eurodam” e “Nieuw Amsterdam”, preferiranno ancorare nella rada di Giardini Naxos e sbarcare i crocieristi con i tender di bordo piuttosto che ormeggiare in banchina a Messina.
Latita anche la spagnola Pullmantur che ultimamente ha rivolto il suo interesse verso il porto di Palermo.
Phoenix Reisen e Oceania Cruises si spostano a Milazzo, in aggiunta agli scali di Catania e Giardini Naxos, mentre le tedesche AIDA e TUI rimangono fedeli allo scalo di Catania.
Evidentemente lo scenario futuro non è proprio roseo e molto dipenderà dalla costruzione del nuovo terminal crociere che permetterà di fare un salto di qualità nei servizi di accoglienza ai passeggeri in transito e soprattutto di migliorare le procedure di imbarco e sbarco per le navi che sceglieranno Messina come homeport. Proprio del nuovo terminal crociere si è parlato alla fiera del crocierismo di Miami, annunciando che la gara d’appalto, alla quale hanno partecipato 30 gruppi di progettisti, si concluderà a giorni.
Non ci resta che sperare in una proficua conclusione della stessa e soprattutto nella celere partenza dei lavori. Al momento, infatti, Messina ha a disposizione un porto a pochi passi dal centro storico della città, con grandi fondali (è il porto più profondo d’Europa), grande disponibilità di banchine di ormeggio per una lunghezza totale del fronte di accosto di circa 1km (senza contare la possibilità di ormeggiare in occasioni particolari anche al molo Norimberga, come già avvenuto in passato), grandi spazi di manovra, ma paradossalmente mancano le grandi navi. Il porto potrebbe ospitare senza problemi anche la classe Oasis della Royal Caribbean (360 metri di lunghezza, 47 metri di larghezza ed una capacità massima di 6.400 passeggeri), ma la mancanza di un terminal adeguato a gestire un simile traffico di persone ogni settimana ne ostacola l’arrivo, limitandone l’approdo solamente a La Spezia, Civitavecchia e Napoli.
Oltre alla crescita delle infrastrutture occorre anche una migliore gestione della città per quanto riguarda il decoro e l’igiene delle strade, la segnaletica per indirizzare i crocieristi verso le principali attrazioni turistiche e, soprattutto, un cambiamento nella mentalità di cittadini e commercianti. Il crocierista deve essere inteso come una grande risorsa per un territorio che non presenta grandi complessi industriali e che proprio nel turismo potrebbe trovare una via per il rilancio economico e sociale.

 

Lo stand dei porti siciliani, tra i quali anche Messina e Milazzo, presente in questi giorni al Seatrade di Miami.

 

 

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